Comunicare lo sport attraverso l’immagine. Intervista a Stefano Rampinini e Federica Auriemma, ceo e marketing specialist di Gr Group
Come per la vendita di qualsiasi buon prodotto, una società sportiva necessita di una forte attività di marketing legata al suo brand e alla cura della sua immagine.
Lo sport di alto livello oggi alimenta emozioni e passioni, che si declinano anche attraverso il posizionamento del suo brand. Squadre sportive, ma anche singoli atleti, oltre ad avvicinarsi o superare il fatturato di una media o grande impresa, sono in grado di condizionare le scelte dei propri fan anche a livello commerciale. Il messaggio trasmesso dallo sport ha il vantaggio di essere chiaro (c’è sempre chi vince o chi perde) e idealmente con risvolti positivi. Tra le società sportive e le aziende sponsor si riesce in molti casi a creare un circolo virtuoso che genera un effetto moltiplicatore dei benefici sia per il partner, sia per la squadra.
Un successo sportivo è in grado di allargare il pubblico del team e più in generale la sua fan base. In questa partita, l’attività di branding, tradizionale o digitale, può ulteriormente migliorare questo risultato. Abbiamo chiesto di declinare una possibile attività di visual communication e brandig per una società sportiva, a Gr Group, officiale partner di Powervolley Allianz Milano attraverso le risposte del suo ceo Stefano Raminini e della marketing specialist Federica Auriemma. Gr Group srl è una società direttamente specializzata nella creazione, progettazione e produzione di soluzioni di visual communication e branding efficaci e innovative, ponendosi come unico interlocutore anche per i progetti più complessi come il restyling di interi building.
Perché oggi lo sport di alto livello, come qualsiasi attività orientata al business non può fare a meno di un’attività di branding?
“Lo sport di alto livello – risponde Stefano Rampinini, ceo di Gr Group – si è trasformato in un’industria globale estremamente competitiva. In questo contesto, il branding diventa essenziale per distinguersi dalla concorrenza e massimizzare le opportunità finanziarie. Un marchio forte non solo attira più tifosi e sponsor, ma anche talentuosi atleti desiderosi di essere associati a un’immagine di successo”.
Quanto può incidere secondo lei la “confezione”, l’immagine del bene o del servizio sulla percezione del fan o del cliente e anche sul risultato finale dell’attività?
“Un’immagine del brand positiva all’interno di una società sportiva – dice la marketing specialist di Gr Group Federica Auriemma – può non solo aumentare il coinvolgimento dei tifosi, ma anche potenziare la fidelizzazione e migliorare la percezione del valore associato al marchio, contribuendo così ad attirare sponsor e nuovi fan. Attività di marketing ben progettate anche in questo settore risultano fondamentali per potenziare l’engagement intorno alla squadra”.
Oggi l’attività di visual communication grazie alle moderne tecnologie può realizzare cose impensabili fino a pochi anni fa e in tempi molto ridotti. Quale sarà la prossima evoluzione del settore?
“La prossima fase dell’evoluzione della visual communication sarà senza dubbio guidata dall’integrazione di tecnologie come l’intelligenza artificiale, la realtà aumentata e la realtà virtuale. Queste tecnologie stanno emergendo con forza grazie alla loro capacità di offrire esperienze immersive e interattive – commenta Auriemma – Tuttavia, non dobbiamo trascurare l’importanza della relazione umana, che rimane fondamentale in ogni contesto comunicativo. Inoltre, è importante ricordare che la creazione di ambientazioni fisiche e scenografie può ancora offrire esperienze immersive a 360°, aggiungendo un valore tangibile e sensoriale”.
La comunicazione digitale arriverà a sostituire completamente quella più tradizionale, attraverso l’oggetto? O si profila una lunga convivenza tra le due modalità anche nei prossimi anni?
“A parer mio – risponde la marketing specialist di Gr Group – le due tipologie di comunicazione coesisteranno. Il digitale offre svariati vantaggi, tuttavia, ci sono contesti in cui la comunicazione fisica rimane insostituibile, soprattutto quando si tratta di creare legami emotivi profondi o di generare fiducia. Ad esempio, nel mondo dello sport, gli eventi in presenza offrono un’esperienza unica e coinvolgente per i tifosi, che va ben oltre quello che può offrire la comunicazione digitale. Entrambe le modalità avranno il loro ruolo e il loro valore, la vera sfida sarà trovare il giusto equilibrio tra di esse per ottenere i migliori risultati comunicativi”.
Qual è il prossimo possibile sviluppo del branded content nell’ambito sportivo?
“Il prossimo sviluppo della visual communication fisica nell’ambito sportivo potrebbe vedere un’enfasi su ambientazioni e scenografie ancora più coinvolgenti – dice Stefano Rampinini – innovative e autentiche per creare esperienze memorabili e significative per i fan anche grazie all’ausilio di dispositivi tecnologici”.
Ammesso che il lato emotivo nello sport ha ancora un impatto notevole, ma è vero che alla fine è soltanto il successo a creare attenzione del pubblico, immagine, investimenti, miglioramento delle condizioni societarie e del confort dell’atleta e quindi nuovi successi?
“Assolutamente no, il successo si costruisce insieme, l’importante è avere passione in quello che si fa e trasmetterla a tutti, la Powervolley è un esempio lampante – spiega sempre Rampinini – infatti è soprattutto grazie alle persone che ogni giorno si impegnano per la squadra e per la società che riesce ad ottenere risultati di successo. L’aspetto emotivo nello sport è fondamentale perché crea legami profondi tra i tifosi e la squadra, generando un senso di appartenenza e coinvolgimento che va ben oltre i risultati sul campo. È una sinergia tra successo sportivo, passione e coinvolgimento emotivo che porta alla creazione di un circolo virtuoso in cui il successo alimenta ulteriori successi, migliorando le condizioni societarie, il comfort degli atleti e portando a nuovi traguardi”.
Una squadra sportiva e un’azienda partner devono condividere la stessa visione e gli stessi obiettivi?
“Condividere la stessa visione e gli stessi obiettivi è fondamentale per una partnership di successo tra una squadra sportiva e un’azienda partner. Questo facilita la coerenza del messaggio, la collaborazione nelle strategie di marketing e il coinvolgimento del pubblico” conclude Stefano Rampinini Ceo di Gr Group.